Perché "Tesori di Carta" non ha mai realizzato una collaborazione, una partnership o una sponsorizzazione con altri siti filatelici?
Ho sistematicamente svicolato da questa pur legittima domanda - che negli ultimi anni mi sono sentito rivolgere con frequenza crescente - perché la risposta mi sembrava troppo individuale, strettamente personale, priva di un interesse collettivo, di un contenuto che potesse coinvolgere la maggioranza.
Ora, però, con l'approssimarsi della chiusura del Blog - gli ultimi post sono scadenzati per giugno 2026 - vi è una quantità sufficiente di evidenze, esperienze e argomenti per abbozzare una replica strutturata, organica, che possa restituire il senso di ciò che "Tesori di Carta" ha voluto realizzare e le ragioni del suo (apparente) isolamento.
Muovo da un fatto semplice, ma ricco di implicazioni: questo Blog non è nato "perché sì", perché siccome ho la possibilità di crearlo allora lo creo, perché tutti hanno un loro spazio sul web e allora ne voglio uno anch'io, gne-gne, gne-gne; questo Blog nasce per colmare un vuoto, per creare una realtà che prima non c'era, nasce perché è ciò che avrei voluto trovare quando ho ricominciato a collezionare (e invece non c'era) e per restituire alla filatelia quel primato di cultura, rigore, metodo e interdisciplinarità che le è proprio, connaturato, e che però è andato via via offuscandosi col proliferare in rete di luoghi dai nomi altisonanti, e nei fatti orientati a semplici scopi commerciali (leggasi: vendite parossistiche di materiale scadente).
Il Blog nasce quindi, se non proprio come un punto isolato, sicuramente con oggettive difficoltà nell'individuare controparti che ne condividessero lo statuto, con cui poter anche solo immaginare di avviare un'interlocuzione. Un altro semplice fatto può dare la misura della distanza da tutto resto: in "Tesori di Carta" non vi sono proposte di vendita (a eccezione di un solo post, dall'intonazione manifestamente provocatoria) ma in compenso ve ne sono di acquisto (casistica unica, nel panorama on-line).
A ogni modo, strettamente parlando, qualche contatto con altre realtà del web vi è stato.
Tiziano Nocentini - coautore di un magistrale lavoro sul plattaggio dei "Marzocchi" e curatore della rubrica di "Francobolli di Toscana" sulla rivista on-line "Il Postalista" - cita "Tesori di Carta" tra le collaborazioni, nel suo sito "I 500 leoni di Toscana".
La rivista "Il Postalista" - la realtà on-line ideologicamente più vicina al Blog - ha ospitato un mio articolo ("Alle Sacre Mani di Sua Maestà", ripreso - e sintetizzato - dalla Collezione "Al di qua del Faro") citando il Blog tra i riferimenti bibliografici.
Non saranno partnership in senso proprio - non vi sono mai stati progetti condivisi, da sviluppare insieme - ma comunque era importante menzionarle, perché testimoniano una potenziale apertura da ambo i lati, dal Blog verso il web e viceversa.
"La rivista, da me ideata per diffondere la storia postale italiana e la filatelia,
non ha finalità commerciali.
Le sue pagine sono state realizzate grazie al contributo gratuito di lettori e collaboratori.
Invito tutti ad inviare articoli, suggerimenti e richieste:
un modo diretto per far conoscere ad un pubblico sempre più ampio i nostri studi,
le nostre ricerche, le nostre collezioni, le nostre Associazioni.
Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito fino ad oggi
a rendere importante la rivista,
permettendo così di ampliare l'interesse per la filatelia e la storia postale"
(Roberto Monticini, ideatore e direttore della rivista "Il Postalista")
E poi - inutile giraci intorno - ci sarebbe il Forum "Filatelia e Francobolli", da citare più per il blasone (è stato il primo ad apparire, e perciò ha monopolizzato i social filatelici) che non per la qualità dei contenuti (via via più piatti e monocorde, al passare del tempo).
L'esperienza da un lato, e la saggezza dall'altro, mi hanno sempre sconsigliato di stabilire un contatto col Forum, o a voler esser meno caustici, esperienza e saggezza suggerivano un approccio marcato, ben riconoscibile, con certi tipi di realtà: se proprio ci si vuole interagire, allora occorre avere in testa un'agenda di argomenti "pesanti", di chiara rilevanza, di sicuro dibattito, che possano risvegliare almeno una parte della massa dalla sciatteria delle proposte di vendita, dalla solita denuncia del venditore eBay truffaldino, dalle inutili lamentele per una perizia sbagliata, dalle polemiche stantie sulle quotazioni di catalogo, dalle immaginifiche rarità venute fuori dai bauli in soffitta, dallo stereotipo dell'erede che nulla sa di francobolli e vuol sapere se ci sono oggetti valore nella collezione di "Repubblica" del nonno.
Mi sono così iscritto al Forum l'8 novembre 2024, col nickname "Napoli1860", e - pronti-su-via - ho aperto un topic per presentare la Collezione "Al di qua del Faro". I risultati - a oggi, luglio 2025, dopo poco più di sei mesi - sono state oltre 14.000 visite, contributi sistematici da parte di un nucleo di soggetti di sicura competenza, e uno spettro di discussioni che ha spaziato dalla dimensione
storica sino a profili filatelici o storico postali prettamente tecnici e altamente specialistici. Vi suggerisco di dargli uno sguardo, per formarvi un'opinione autonoma, prima che gli amministratori decidano di eliminarlo.
Ho proposto anche altri temi, con lo stesso taglio mirato - una ricostruzione storica delle vicende di una famosa lettera col 50 grana di Napoli ("Splendori e miserie di un 50 grana") e una carrellata di casistiche di mercato ("Prezzare gli Antichi Stati - casi di studio e insegnamenti") - così come sono intervenuto in topic avviati da altri e ho salturiamente aggiornato la comunity sui post del Blog, sforzandomi in ogni situazione di dare un contributo costruttivo, con l'idea di coinvolgere e portare a bordo quanti più utenti possibili.
Il responso del pubblico freddo - di persone che non conoscevo, quindi senza obblighi di reciprocità - è stato decisamente confortante.
Tutto meraviglioso, in apparenza.
Finché una mattina mi son svegliato - o bella ciao, o bella ciao - e ho scoperto che il mio account era stato sospeso.
Cos'era successo?
Inutile avventurarsi in una meticolosa ricostruzione di ogni singolo episodio, che risulterebbe lunga, noiosa e dispersiva, quindi poco informativa. Conviene piuttosto concettualizzare l'accaduto, andare alle radici del problema, per prospettare la questione nella sua essenza e renderla così più facilmente afferrabile.
Il punto è allora presto detto: in ogni consesso virtuale vi sarà sempre uno zoccolo duro di utenti che si sentiranno autorizzati a dire e fare tutto ciò che vogliono, a sprezzo delle più elementari convenzioni sociali - a iniziare dalla buona educazione, per finire con la cautela nel parlare di argomenti che non si conoscono - forti della loro storica appartenenza all'ambiente e alla sua assidua frequentazione.
Accade così che sotto il paravento della libertà d'espressione si finisca col propagandare visioni e interpretazioni profondamente errate del mondo del collezionismo di francobolli, ad esempio affermando l'assurda equivalenza tra il
mercato filatelico e la generalità degli altri mercati.
L'avrò sicuramente già detto altrove, ma lo ripeto anche qui: le persone competenti tendono a essere intransigenti, e a volte persino intolleranti, perché "essere competenti" significa proprio rifuggire dalle intuizioni deboli, dalle analogie ingenue, dai salti logici arbitrari, a favore di ragionamenti logicamente rigorosi, tecnicamente precisi, invariabilmente centrati sui fatti e cose effettivamente sotto i nostri occhi.
E' nella natura stessa di una figura competente prendere di petto chi se ne va in giro col ghigno e l'ignoranza del primo della classe.
Questo atteggiamento intransigente (leggasi: preciso) non viene sopportato da chi confonde la sacrosanta libertà d'espressione con l'inesistente diritto alla disinformazione, e pensa pure - per colmo d'impostura - di poter gestire uno spazio virtuale con l'approccio infantile "il pallone è mio, gioca chi dico io".
Va da sé che uno spazio virtuale - al pari di uno fisico - deve avere un "guardiano della soglia", che sorvegli le persone che entrano e il modo in cui si comportano, perché selezione e supervisione sono azioni necessarie per preservare la qualità di ogni club, di ogni circolo.
Altro - però - è rinunciare all'attività di moderazione, per poi svegliarsi all'improvviso e operare espulsioni arbitrarie, avendo cura di cancellare tutti quei post andati fuori controllo (o meglio: mai controllati) e divenuti motivo di imbarazzo a causa di una serie interventi sconsiderati da parte degli utenti storici.
E' un atteggiamento di un'ingenuità commovente: si pensa sul serio che sia sufficiente cancellare gli insulti scritti dai propri amici, per farli sparire e ripristinare la verginità dell'ambiente.
Che tenerezza!
Avete mai sentito parlare di screenshot?

Un bel campionario di bon-ton - non c'è che dire - a opera di individui che si percepiscono eleganti e signorili. Sì, certo, è proprio così che si esprimono le persone ben educate: bevi a boccia, dici un sacco di cazzate, stupidaggini a due a due finché non diventano dispari, la potrei ricoprire di cose che neppure si immagina, li dovrebbero controllare in ambito familiare e medico. Precisamente così, certo.
Amministrare uno spazio virtuale richiede tempo, impegno e capacità relazionali, e prima di tutto massicce dosi di buon senso, di senso del ridicolo e senso della misura. Nessuno dice che sia semplice, ma d'altra parte nessuno impone di creare spazi virtuali.
Poi, certo, se uno il suo spazio lo vuole comunque, anche se non ha tempo, voglia e capacità di gestirlo, se lo vuole semplicemente "perché sì" - gne-gne - c'è sempre l'opzione "macinato grosso", con cui non si blocca più una singola frase, un singolo messaggio, un singolo argomento, o un singolo utente, ma nientemeno che un'intera sezione.
Non voglio cedere al cliché per cui le migliori collaborazioni sono quelle in cui il numero di partecipanti è dispari e inferiore a tre, ma ora è chiaro a tutti - spero - che trovare spiriti affini impone una ricerca lunga e penosa, e le comunioni d'intenti rimangono pur sempre operazioni di alta chirurgia, costantemente esposte a rischi di rigetto.
E tuttavia - a voler chiudere con un'intonazione propositiva, com'è nel mio carattere - non posso che ribadire la disponibilità del Blog a ospitare collezioni di Antichi Stati, o anche solo dei loro sottoinsiemi particolarmente significati, così come contributi di spessore alla filatelia classica.
Quando si dice il trionfo della speranza sull'esperienza...
Siamo ancora al tempo dell'inquisizione, deve passare solo la narrazione del potente di turno, non importa quale sia la verità, i fatti oggettivi, se qualcuno che non offende, che non usa toni sgarbati, che è moderato, esprime opinioni diverse da quelle dei gestori, deve essere epurato! Nein!!! Nein!!! Raus!!!
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