PRIMA LE COLLEZIONI DEGLI ALTRI, POI LA NOSTRA

Vi ho mostrato il dark side dei vecchi cataloghi, il loro lato più sgradevole, quello che ci fa conoscere cose che forse avremmo preferito ignorare, non sapere mai. Ho esibito degli esempi paradigmatici. La "coppia Caspary" è e rimane un pezzo straordinario, unico, con tutta la sua "negligible tiny closed split in watermark", che pur non si vuol nominare. La "minor fold" nella striscia di cinque del 2 soldi di Toscana è assolutamente irrilevante, rispetto alla magnificenza del pezzo, eppure si preferisce tacerla. Se si indugia e si esita nel precisare cose ininfluenti su esemplari mitici, che nulla hanno da temere, immaginando comunque ricadute negative sul piano commerciale, cosa ne sarà di tutto il resto?

Voglio raccontarvi una storiella, per me educativa.

Un Re viaggiava tra le province del suo regno, accompagnato da una nutrita rappresentanza di corte. La delegazione reale arrivò a tarda sera in un villaggio e il Re manifestò il desiderio di mangiare delle uova. Diede un ordine tassativo al funzionario incaricato di procurargliele: "pagate il contadino che ve le darà, corrispondetegli l'esatto prezzo delle uova". Il funzionario annuì, senza riuscir però a trattenere un pensiero banale: "Come desidera, Maestà, ma son sicuro che per il contadino, per qualunque contadino, sarà un onore regalare due uova a Sua Maestà". Il Re accennò un sorriso, per poi chiosare in modo definitivo: "Non ne dubito, ma voglio che il contadino sia pagato, perché altrimenti, per due uova regalate a me, i miei soldati si sentiranno autorizzati a far razzia di galline".

La vita va così.  I soldati ritengono legittimo lo sterminio di un intero pollaio, per due uova donate da un contadino al suo Re. Per un ininfluente difetto non dichiarato della "coppia Caspary", o un'irrilevante piega sottaciuta nella striscia del 2 soldi, tutti gli altri banditori si sentiranno giustificati nel rimaner silenti verso tutte le altre imperfezioni, piccole e grandi, di tutto il resto. Se si spaventano a dire negligible tiny per la "coppia Caspary", paventando l'invenduto di un pezzo desiderabile a prescindere, quanta paura o poca convenienza possono avere nel precisare le imperfezioni di pezzi ordinari, meno attraenti, che potrebbero anche interessare ma più probabilmente no? Se poi la slealtà lascia il posto all'incompetenza, se certe cose sono omesse non per malafede, ma per approssimazione nel modo di lavorare, allora non vi è più possibilità di salvezza. Perché dalla malafede ci si può ancora redimere, ma l'impreparazione è una condanna inappellabile.

I cataloghi del passato sono la prima linea di difesa del collezionista, perché in passato - che a volte è addirittura un trapassato remoto - si era molto più fair, diciamo pure più professionali, nel rappresentare lo stato qualitativo del francobollo, che - non dimentichiamolo - è la prima componente di determinazione del prezzo.

Un magistrale esempio di deontologia professionale lo traggo da una celeberrima vendita di "Napoli e Sicilia" tenuta dalla Robson Lowe nel 1958-1959, in occasione del centenario dei francobolli del Regno delle Due Sicilie. Vi mostro intanto la dichiarazione d'apertura del banditore.



Ma soprattutto ho piacere di farvi vedere la declinazione pratica di quella dichiarazione di intenti.


Ho cerchiato in rosso il lotto 133, nella riproduzione fotografica e nella descrizione.

Questo francobollo di Sicilia da 1 grano è semplicemente straordinario. Lo difenderei ciecamente, se mai tornasse in asta. Lo batterei in sala, dal vivo, e resterei ininterrottamente con la paletta alzata, per far capire a tutti che l'unica cosa che possono ottenere è farlo pagare di più a me, ma non certo portarlo loro a casa. Questo francobollo è un'opera d'arte, per nulla scalfita da un margine con "a little browned by gum". Però io voglio - pretendo - che mi si dica che "the margin a little browned by gum", perché è dovere del banditore comunicare, e diritto del collezionista sapere, l'esatto stato in cui il francobollo si trova. Questo significa essere professionisti del settore. Questa è la deontologia professionale. Questa è correttezza e onestà intellettuale. Questo dobbiamo pretendere dai commercianti, e a questo dobbiamo invogliare i commercianti, dalla nostra posizione di collezionisti.

I cataloghi del passato, fortunatamente, hanno anche un lato luminoso, scintillante. I cataloghi del passato sono le nostre muse ispiratrici, le nostre mappe, le bussole, le stelle polari.

Collezionare francobolli è una cosa seria. Non è raccogliere quel che capita sotto mano, più o meno occasionalmente, guidati dal gusto passeggero del momento, come si potrebbero racimolare conchiglie passeggiando sulla spiaggia. Il collezionismo è una scienza, fondata su un metodo e realizzata tramite una tecnica, presupposti necessari - ancorché largamente insufficienti - per parlare di cultura, come in tanti amano fare. Se la filatelia è scienza, metodo e tecnica, e in potenza cultura, nessuno può disinteressarsi alle opere di chi ci ha preceduto, al cammino delle idee, alle collezioni degli altri, proprio come nessuno scienziato si è mai mostrato indifferente verso le opere dei suoi predecessori.

Noi iniziamo oggi qualcosa che altri hanno già fatto, più volte, tempo addietro. Dobbiamo conoscere, o avere almeno un'infarinatura, di quel che altri hanno realizzato prima di noi, prima di cominciare noi a edificare. Non certo per replicare esattamente ciò che han fatto loro - ché altrimenti il gioco collezionistico sarebbe finito prima di iniziare - ma per cogliere la logica, il senso, lo stile, i modi del collezionare, e la loro evoluzione nel tempo. Una collezione di Antichi Stati ha il più alto numero di gradi di libertà nella sua composizione, e la libertà è una cosa meravigliosa, a condizione che si sappia amministrarla. Altrimenti, se si è troppo liberi e troppo poco consapevoli, il rischio di naufragio non è più soltanto un rischio, una tra le tante eventualità possibili, ma diventa una drammatica certezza.

Vi darò gli highlight di alcune grandi collezioni del passato, di ciò che da esse ho imparato, in positivo e in negativo, nel bene e nel male.

Commenti

Post popolari in questo blog

KU FU? DALLA SICILIA CON FURORE

LO STRANO CASO DI BENEVENTO E PONTECORVO

SEMIOFORI