CATALOGO CASPARY NO. 7, LOTTO 673

La copertina del catalogo d'asta degli "Antichi Stati di Alfred H. Caspary".

La Collezione Caspary è un imponente complesso filatelico, disperso negli anni '50 del secolo scorso, in una serie di vendite all'incanto curate dalla casa d'asta Harmer di New York.

Il principale catalogo degli Antichi Stati è il numero 7, anche se una porzione non banale dei classici italiani si trova pure nel catalogo numero 11. La coppia della Trinacria - per tutti, ormai, la "coppia Caspary" - era il lotto numero 673. Voglio mostrarvi la descrizione che ne fece la casa d'asta, non prima però di una precisazione fondamentale , che deve diventare un caposaldo nell'azione sul campo del collezionismo degli Antichi Stati.

La descrizione del venditore è un "tetto" per lo stato qualitativo del francobollo. Il venditore ha tutto l'interesse a vendere, e per vendere sarà naturalmente spinto a magnificare il proprio materiale, a presentarlo al meglio, a minimizzare i punti questionabili. Un francobollo non può mai essere migliore di come un venditore lo presenta, se è già il venditore a indicarvi uno o più punti di attenzione. Può esser peggio di come dica che sia, ma sicuramente non meglio.

Noi oggi abbiamo smarrito questo concetto, perché la figura del "descrittore d'asta" non esiste più. I cataloghi odierni - e più in generale tutte le proposte di vendita - o non descrivono (limitandosi a riportare i riferimenti del Sassone) o descrivono male (sbagliando a volte persino i riferimenti del Sassone) oppure - il caso più frequente - si abbandonano a un'enfasi inopportuna che fa smarrire ogni prospettiva e gerarchia (tutto è sempre "bellissimo", "splendido", "eccezionale", "raro", "unico", "irripetibile").

Non è stato sempre così, però. "Descrivere un'asta" - tanti anni fa - era una professione, un mestiere, un'arte, che richiedeva conoscenze e competenze, esperienza e sensibilità, senso della misura e onestà intellettuale. Tutte cose faticose, che assorbono tempo e in alcuni casi comportano la rinuncia a qualche bel guadagno facile.

Veniamo allora alla descrizione del lotto numero 637, della "Sale 7, Old Italian States - Part One", per tutti la "coppia Caspary".


Mi astengo da ogni commento, fosse anche la semplice traduzione, che lascio a voi come semplice esercizio. Mi limito a porre alcune domande, nello spirito della maieutica socratica.

Chi stabilisce cosa è "negligible" o cosa no? E se quel che cinquant'anni fa veniva giudicato "negligible" - secondo i criteri di mezzo secolo fa - fosse oggi valutato "significant", con la nuova metrica? E se pure la sensibilità fosse rimasta invariata, se pure il concetto di "negligible" di cinquant'anni fa fosse lo stesso "negligible" di oggi, chi ci assicura che fisicamente quel "negligible" sia rimasto tale? E se quel "negligible tiny closed split in watermark" fosse invece nel tempo peggiorato? Perché l'ultima certificazione è di oltre trent'anni fa? Perché non si sottopone la coppia a una nuova perizia?

Dal qui traggo l'immagine che propongo di seguito, con una mia personale marcatura.

     
Signori, stiamo parlando proprio del lotto numero 673, la celeberrima "coppia Caspary", che la stessa casa d'asta, nel presentare i risultati, definisce "difettosa". Il realizzo di 2.000.000 che vedete nell'immagine sopra, di cui non ho il cartaceo, è lo stesso che vedo io nel fascicolo dei realizzi di cui invece dispongo, e di cui pubblico lo stralcio di interesse (con prezzi espressi in migliaia).


Non vi è perciò alcun dubbio sul pezzo in esame. La stessa casa d'asta battezza la coppia con "un esemplare difettoso", e se già la casa d'asta la qualifica così, avendo tutto l'interesse a venderla, non vedo con quale autorità o autorevolezza un qualsiasi soggetto terzo - un perito, un collezionista - la possa definire altrimenti.

Vedete, signori, la filatelia non è morta, come sostengono quei becchini a cui nella fine del bruco conviene vedere la fine del mondo anziché la nascita della farfalla. Solo che i collezionisti vogliono sapere quel che stanno comprando, e se pure hanno denaro in quantità non significa siano disposti a sperperarlo, e a ogni modo restano tiepidi di fronte alle moderne descrizioni inutilmente emotive, come accade nel catalogo della "Luxus" del 21 maggio 2010, dove si parla inopinatamente di "qualità superba sotto ogni punto di vista".


La "coppia Caspary" non è un caso isolato. Appartiene a un club piuttosto nutrito, di cui vi presenterò altri membri, alcuni altrettanto illustri, altri meno celebri, ma tutti ugualmente inquietanti.

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