AZZURRO SHOCKING

Parleremo a lungo dei meravigliosi francobolli del Regno di Napoli, delle loro origini, delle numerose e intricante vicende che li caratterizzarono, della vividezza con cui riescono ancor oggi a narrare una fase avvincente e drammatica della storia della nostra Italia.

Ma ora concedetemi un'apertura shocking, lasciatemi esordire in modo appariscente e chiassoso.


Questa è una coppia della "Trinacria", un francobollo già mitico se preso singolarmente, figurarsi se appaiato a un suo simile, in un duo dalle apparenze eccezionali.

Questo pezzo è storicamente riprodotto sul Catalogo Sassone, col commento enfatico ormai classico "esistono pochissime coppie della 'Trinacria', questa è senz'altro la più bella", e che in fondo non le rende nemmeno giustizia, perché questa è (sarebbe) "l'unica coppia perfetta delle quattro conosciute", come si legge nel certificato dell'Ingegner Enzo Diena, a lungo una delle massime autorità della filatelia internazionale, e in Italia la Corte di Cassazione in fatto di perizie filateliche.


Questa coppia è appartenuta alla celeberrima Collezione Caspary, poi a "Scilla e Cariddi", una straordinaria raccolta del Regno delle Due Sicilie, e dopo ancora alla "Luxus", uno dei complessi filatelici più stupefacenti degli anni 2000. E' un pezzo impressionante, con un pedigree impressionante. E' uno di quegli oggetti da sempre bramato dai grandi collezionisti, per cui si può dire che la vera fortuna non sta nell'avere la disponibilità economica per acquistarlo, ma nella condizione psicologica che ha spinto il suo possessore a cederlo. Chi non desidererebbe possederlo, tra i collezionisti di Antichi Stati?

Questo in teoria. Perché poi, in pratica, la "coppia Caspary" è passata di recente in asta presso la famosa casa svizzera David Feldman, e per ben due tornate è andata invenduta, sebbene la stima inziale fosse entrambe le volte più che ragionevole (tra € 60.000 ed € 80.000). E' come se la Monica Bellucci dei bei tempi avesse seriamente faticato a trovare un accompagnatore, non per una sera, ma addirittura per due.

Cosa succede? Se rimane invenduta una grande rarità, cosa ne sarà mai di tutto il resto? La filatelia è dunque in crisi? I francobolli non attirano più i magnati, gli industriali, i petrolieri, i politici, che sulla loro scia trascinavano anche il resto del popolo? Stanno subentrando nuovi status symbol, nuovi divertimenti, nuovi svaghi? E' il segno della fine di un'epoca, il requiem di una passione secolare?

E se la probabile verità si celasse invece tra le pieghe di un vecchio catalogo?  

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