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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

LE DUE SICILIE - Normanni e Svevi

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Normanni: Nordmanni o Nordmaenner, Uomini del Nord. Popolo dell'Alto Medioevo dell'Europa settentrionale, Svezia, Danimarca e  Norvegia, migrato a ondate successive, per portarsi in Francia, in Inghilterra e nell'Italia meridionale. Svevi: Suebi o Suevi, "liberi", secondo l'interpretazione prevalente, ma è proposto anche il significato di "vaganti" o, come nomignolo, "neghittosi". Antico popolo germanico di origini plurime: "i Suebi non costituiscono un unico popolo" - scrive Publio Cornelio Tacito - "occupano infatti la maggior parte della Germania,   per di più distinti in tribù con nomi diversi,  pur chiamandosi, nel loro complesso, Svevi" . I Normanni transitano in Italia sullo scorcio del decimo secolo, in veste di pellegrini di ritorno dalla Terrasanta. Il luogo li affascina, li attrae, così decidono di porre la propria abilità militare al servizio dei signori locali, prendendo po

LE DUE SICILIE

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Il Regno delle Due Sicilie ha una storia antica e gloriosa, segnata dall'alternanza e dalla coesistenza di molteplici etnie, culture e religioni. E' stato il palcoscenico di splendori e miserie, ascese e declini, eroismi e codardie, fedeltà e tradimenti, conquiste e rivolte. Ha ispirato sinfonie, romanzi, quadri e opere teatrali, che ricamano intorno a un popolo - a un  popolo di popoli  - a un tempo luttuoso e festaiolo, chiuso e rumoroso, di poche parole e molte grida, incolto e filosofo, fragile e in lite con sé stesso, felice con poco ma velenoso se risvegliato dalla sua quiete per suscitargli desideri impossibili da appagare. Dovremo andarcene lontano, parecchio lontano, per incontrare questa gente e conoscerne la storia. Altro che uno o due secoli. Servirà saltare in un altro tempo, in un altro mondo, poco oltre l'anno mille. Racimoleremo frammenti, brandelli di storia, che tuttavia basteranno a suscitare - in un lettore perspicace - lo stupore proprio di u

NAPULE E' MILLE CULURE...

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"Napule è mille culure Napule è mille paure Napule è 'a voce d'e criature che saglie chianu chiano e tu saje ca nun si sulo" ( Pino Daniele ) " Della posizione della città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non farò motto. 'Vedi Napoli e poi muori!', dicono qui ". Sono parole di Johann Wolfgang von Goethe , annotate nel 1787 nel corso della tappa napoletana del suo  Gran Tour , il viaggio itinerante per l'Europa, compiuto dai giovani dell'aristocrazia per affinare la propria cultura, un'esperienza nodale per trasformare in uomini i rampolli delle famiglie nobili.  " Vedi Napoli è poi muori! " affonda le radici nel folklore dei racconti popolari. L'espressione ha poi subito uno slittamento di significato, col richiamo al variegato insieme di cose di Napoli - storia, arte, musica, tradizioni - che invitano a visitarla almeno una volta nella vita, e suscitano la sen