NAPULE E' MILLE CULURE...





"Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è 'a voce d'e criature
che saglie chianu chiano
e tu saje ca nun si sulo"

"Della posizione della città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non farò motto. 'Vedi Napoli e poi muori!', dicono qui".

Sono parole di Johann Wolfgang von Goethe, annotate nel 1787 nel corso della tappa napoletana del suo Gran Tour, il viaggio itinerante per l'Europa, compiuto dai giovani dell'aristocrazia per affinare la propria cultura, un'esperienza nodale per trasformare in uomini i rampolli delle famiglie nobili. 

"Vedi Napoli è poi muori!" affonda le radici nel folklore dei racconti popolari. L'espressione ha poi subito uno slittamento di significato, col richiamo al variegato insieme di cose di Napoli - storia, arte, musica, tradizioni - che invitano a visitarla almeno una volta nella vita, e suscitano la sensazione di poter pure morire dopo averla vista, o almeno di non aver bisogno d'altro, dopo una città che è un caleidoscopio di emozioni e suggestioni. "Da quanto si dica, si narri o si dipinga, Napoli supera tutto... Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi".

Napoli è un teatro di vita a cielo aperto, animato da una moltitudine di interpreti dal temperamento ostinatamente felice, che assaporano il momento, sopportano i mali, evitano l'assillo dei pensieri; che vivono spensieratamente, filosofeggiando; che dispensano musicalità senza neanche accorgersene, con la cadenza, l'accento e il dialetto, ad accompagnare sorrisi sinceri, sguardi calorosi, abbracci festosi.

Napoli dimostra - mostrandola ogni giorno - la possibilità di scegliere una diversa filosofia di vita, un differente modo di socializzare, amare e ricordare, di possedere un'attitudine alternativa verso le cose del mondo. "Tutti vivono in una specie di ebbrezza e di oblio di se stessi. A me accade lo stesso. Non mi riconosco quasi più, mi sembra di essere stato un altro uomo. Ieri mi dicevo: o sei stato folle fin qui o lo sei adesso".

L'arte di godere appieno di cose minimizzate altrove, e di minimizzare l'importanza di cose altrove ingigantite, regala una vita senza il peso degli affanni, libera da inutili preoccupazioni, affrancata dall'ansia del dovere e delle necessità. "Aggia mangiato", rispose uno sfaccendato, appisolato in un angolo della stazione, al forestiero che gli offriva una moneta d'argento per trasportargli la valigia. Ho già mangiato, sono sazio e per oggi non mi serve altro. Domani vedremo.

Napoli è una prospettiva contemplativa su un mondo variopinto, policromo, dalle tinte forti e vivaci. Napule è mille culura, cantava Pino Daniele. Napoli è fatta di volti, personaggi, luoghi e eventi dipinti con una tavolozza dai mille colori e Napoli rimane di mille colori... anche quando è in bianco e nero!









                             








                                     



                      





















 















 

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