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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Intermezzo: 6 crazie, da Firenze a Bologna

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Il volto della società era mutato, a trent'anni dal  Congresso di Vienna . La borghesia era la classe emergente. Deteneva il potere economico e mirava a conseguire un peso politico. Sollecitava gli Stati a realizzare riforme strutturali, spostava il dibattito istituzionale su un versante concreto. Le preoccupazioni si accentravano su materie tecniche: il trasporto delle merci, i regolamenti doganali, i sistemi di misura, le norme bancarie, gli iter burocratici, i contratti pubblici e privati. Perché la forza di uno Stato non si esaurisce nella diplomazia di alto livello. L'effettiva percezione del suo potere passa per le cose della vita di ogni giorno. La questione italiana non si esauriva pertanto nella cacciata dello straniero . C'era l'urgenza di modernizzare gli apparati burocratici, di riconfigurare gli assetti amministrativi, obiettivi da affiancare al movimento ideologico, da conseguire indipendentemente dagli sviluppi politici. E c'era la necessità

ALL'ASSALTO DEI DUCATI

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GRANDUCATO, DUCATI E LEGAZIONI 27 aprile 1859 - 11/12 marzo 1860 "La famiglia del Plebiscito", Giovanni Pagliarini, 1860. "Ma si tentò di nobilitare quell'operazione, imposta con la forza militare, con l'invenzione dei plebisciti, una forma di votazione postuma, a invasioni avvenute. Si trattava di tentativi di giustificazione giuridica formale, con una votazione che forniva adesione popolare alle annessioni dei diversi territori già conquistati con le armi. A sconfinamenti e vittorie militari avvenuti, con gli eserciti vincitori presenti alle operazioni di scrutinio, si chiamavano i conquistati a esprimere consenso all'unificazione col Piemonte". ( Gigi Di Fiore )    La vita regala un'infinità di situazioni: gradevoli e ingrate, avvincenti e noiose, semplici e complicate, bizzarre e ripetitive, facili e faticose, privilegiate e sventurate, ordinarie e straordinarie, intriganti e piatte. La vita funziona così: viene giù un diluvi