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CRONACHE DAL REGNO DEL LOMBARDO-VENETO

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"Abita in questo paese un popolo ben fatto ed intelligente, distinto più per le doti della fantasia che per la profondità d'ingegno. E perciò è desso la culla delle arti belle, comechè non v'abbia anche penuria di pensatori, d'uomini profondi di colossale dottrina" (Karl Schönhals)   Il 23 aprile 1814, a Mantova, il Viceré francese del Regno d'Italia napoleonico firma la capitolazione del suo esercito. Tre giorni dopo l'armata austriaca prende il controllo del nord della penisola, e di lì a pochi mesi il  Congresso di Vienna legittima l'occupazione militare.   Il 7 aprile 1815 nasce il Regno del Lombardo-Veneto, formalmente separato dall'Austria, ma unito all'Impero nella persona del Sovrano Francesco I d'Asburgo-Lorena. " In conseguenza dei Trattati conchiusi colle Potenze alleate, e delle ulteriori amichevoli Convenzioni colle medesime stabilite, restano in perpetuo incorporate all'Impero Austriaco come parte integrante,

6 SETTEMBRE 1860

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Te Deum Geata, lode al tuo onore, per cento giorni e cento giorni di dolore. Te Deum Gaeta, e a figli tuoi, che resti inciso il tuo ricordo dentro noi.   ( Mimmo Cavall o )   Il Messaggero solca spavaldo il mare, la luna rischiara la spuma delle onde, che porta con sé un odore pungente di salsedine. Salgo sul ponte e mi accendo un sigaro, lo sciabordio culla sogni di rivincita. Una vittoria, una soltanto! Con una sola vittoria ci riprendiamo tutto il regno. Uno scricchiolio mi fa voltare. Il re si avvicina: berretto a visiera in testa, uniforme nera e mantellina. Mi sorride. «Vincenzino… che fai qui?» «E voi, maestà?» «Non riesco a dormire.» Do una lunga boccata al sigaro. «Neanch’io.» Rivolge gli occhi al cielo, lo imito e tiro un’altra boccata. Le costellazioni sembrano avvolgerci. I nostri sguardi si incrociano. «Vincenzì, credo che l’armata navale mi abbia tradito.» Sospira, scuote la testa e la china: la visiera gli copre il volto. «Nessuna dell