DA DE SPERATI A NOCENTINI: QUANDO LA CONTRAFFAZIONE DIVENTA ARTE
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Il collezionista e il falsario - chi raccoglie francobolli per il proprio piacere, chi li falsifica a danno del primo per il proprio illecito profitto - sono due gemelli eterozigoti condannati a convivere, se pur con alterne vicissitudini. " Dal momento che le contraffazioni di francobolli aumentano quotidianamente, un loro censimento si rende necessario ". Era appena il 1862, e Jean-Baptipste Moens - un'autorità dell'epoca - già denunciava il problema delle falsificazioni filateliche, nel volumetto "De la falsification des timbres-postes" (con cui si riproponeva di " smascherare immediatamente saggi, imitazioni e falsi francobolli che vengono presentati come veri "). Al principio - quando le conoscenze scarseggiavano e l'improvvisazione dominava tanto tra i collezionisti quanto tra i mercanti - vi erano ampi spazi di manovra per l'azione del falsario. Col tempo le situazioni sono cambiate: la cultura filatelica ha preso forma e...