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6 SETTEMBRE 1860

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Te Deum Geata, lode al tuo onore, per cento giorni e cento giorni di dolore. Te Deum Gaeta, e a figli tuoi, che resti inciso il tuo ricordo dentro noi.   ( Mimmo Cavall o )   Il Messaggero solca spavaldo il mare, la luna rischiara la spuma delle onde, che porta con sé un odore pungente di salsedine. Salgo sul ponte e mi accendo un sigaro, lo sciabordio culla sogni di rivincita. Una vittoria, una soltanto! Con una sola vittoria ci riprendiamo tutto il regno. Uno scricchiolio mi fa voltare. Il re si avvicina: berretto a visiera in testa, uniforme nera e mantellina. Mi sorride. «Vincenzino… che fai qui?» «E voi, maestà?» «Non riesco a dormire.» Do una lunga boccata al sigaro. «Neanch’io.» Rivolge gli occhi al cielo, lo imito e tiro un’altra boccata. Le costellazioni sembrano avvolgerci. I nostri sguardi si incrociano. «Vincenzì, credo che l’armata navale mi abbia tradito.» Sospira, scuote la testa e la china: la visiera gli copre il volto. «Nessuna dell