Tutto torna nella scatola

Estratto dalla prefazione di Arturo De Sanctis Mangelli,

al volume di Gaetano C. Garolfalo, "6 periti e un francobollo",

Edizioni del "Bollettino Filatelico Commerciale", Libro n. 1, Roma 1934.

Mio nonno era una persona meravigliosa. Mi insegnò a collezionare i francobolli degli Antichi Stati Italiani. Aveva capito che il punto del gioco è acquisire. Collezionava tutti i pezzi più importanti e pregiati e era diventato il padrone del gioco. Poi mi diceva sempre la stessa cosa, mi guardava e diceva: "un giorno imparerai a collezionare".

Un anno comprai francobolli quasi ogni mese e pensavo ai miei francobolli quasi tutto il giorno. Arrivai a capire che l'unico modo per vincere è dedicarsi quasi esclusivamente alla propria collezione. Arrivai a capire che il denaro e la persuasione sono alla base di ogni grande collezione. Alla fine di quell'anno ero diventato più bravo e spietato di mio nonno. Ero pronto a tutto, pur di avere ciò che desideravo.

Quell'autunno mi sedetti davanti a lui e gli presi tutto ciò che aveva. Lo guardai cedere il suo ultimo francobollo e abbandonare il suo album, per sempre.

Ma aveva un'altra cosa da insegnarmi: "ora tutto torna nella scatola".

Tutti quei francobolli fenomenali e quelle magnifiche lettere, tutti quegli incredibili giornali e quegli annulli pittoreschi, tutto il tuo fantastico album... torna tutto nella scatola! 

Niente di tutto ciò era realmente tuo.

Ti sei agitato tanto per un attimo, ma era tutto qui molto tempo prima che tu iniziassi a collezionare, e sarà qui dopo che te ne sarai andato. I collezionisti vanno e vengono. Francobolli, lettere, giornali, annulli: tutto ciò che è dentro l'album tornerà nella scatola, e perderai tutto.

Quindi ti devi chiedere, una volta catturata l'ennesima rarità, una volta raggiunto il pezzo impossibile, e scalata la cima sino al punto più alto - e l'ebbrezza scompare e scomparirà - ... e poi? Per quanto tempo dovrai percorrere questa strada, prima di vedere dove porta? Sicuramente capisci che non sarà mai abbastanza.

Quindi devi porti la domanda: cos'è davvero importante?