CAPIRE LA QUALITA' - Misura ciò che è misurabile (parte I)

"Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è"
(Galileo Galilei)

Collezionisti e commercianti che discutono di qualità sembrano un gruppo di ciechi bendati, dentro una stanza buia, alla ricerca di un gatto nero, che non è lì. I loro discorsi mi ricordano i miei, a quattordici anni, con i miei amici, sull'argomento "figa": tutti ne parlavamo, con gran sicurezza e trasporto emotivo, ma nessuno l'aveva mai vista, nessuno sapeva come fosse fatta sul serio.

Parlare di qualità è una carambola di aggettivi e superlativi, un incessante fuoco d'artificio di eufemismi, perifrasi e circonlocuzioni, un torrente fuori controllo di parole, che ognuno riempie del proprio mondo di cose, del mondo di cose che è dentro di lui, con la sua sensibilità, sicuramente, ma anche, a volte soprattutto, con i suoi interessi economici.

Parlare di qualità incuriosisce il collezionista all'inizio, lo diverte sulle prime, ma finisce per annoiarlo e indispettirlo, per l'apparente impossibilità di definire uno standard di valutazione, davanti all'immancabile fuoriuscito dalle viscere della terra, capace di risvegliare il Neanderthal assopito in ognuno di noi, con l'asso pigliatutto della soggettiva insindacabile.


Parlare di qualità, avere la presunzione di parlare di qualità, senza averci mai ragionato sopra, avvita i discorsi in spirali di non-sensi, che portano a vedere nella qualità un accessorio fastidioso e inafferrabile, a relegarla nelle retrovie della cultura filatelica, tra i ghigni dei commercianti che nel torbido possono vendere meglio.




Noi oggi parliamo di qualità, con piena consapevolezza dei pregiudizi che accompagnano l'argomento. Parliamo di qualità e lo facciamo in modo scientifico, affrancati dalla superstizione della cosa in sé. Parliamo di qualità con un approccio intellettualmente onesto, perché se l'imparzialità è un miraggio, il rigore metodologico è un dovere.

Seguiamo l'indicazione di Galileo: rendi misurabile ciò che non lo è, associa un numero a tutto, anche a ciò che non si presta spontaneamente a esser espresso tramite numeri. Rendiamo misurabile ciò che non lo è, misuriamo la qualità, associamo un numero alla qualità, e non parole ambigue e sfuggenti, anche quando apparentemente esatte.

Il primo passo è configurare scala della qualità  e per settarla, per definirla, ci ispireremo a nozioni conosciute e a esperienze diffuse.
 
Come definiamo la temperatura? La temperatura non la definiamo con le parole, ma con i numeri. Definizione e misurazione coincidono, sono l'una espressione dell'altra e viceversa. I fisici le chiamano definizioni operative, collegate alle condizioni d'uso delle parole, al sapere come usarle in pratica.

Sappiamo - perché lo osserviamo - che l'acqua passa attraverso diversi stati fisici - ghiaccio, acqua, vapore - all'aumentare di quella cosa che chiamiamo ancora vagamente temperatura. Dobbiamo ora fissare i punti nodali della nostra scala ed è naturale farlo in corrispondenza dei passaggi di stato. Attribuiamo per convenzione il valore "0" alla temperatura alla quale l'acqua ghiaccia e il valore "100" a quella a cui evapora. Se ci chiedono cos'è la temperatura, noi rispondiamo: è quella cosa che quando sale a 100 fa bollire l'acqua e quando scende a 0 la fa ghiacciare. Questa è una definizione scientifica.

Ci condanneremmo a una letale sfilza di sofismi, se provassimo a definire la temperatura per mezzo di parole. Inizieremmo a cercare dei sinonimi, e poi i sinonimi dei sinonimi, nell'infantile tentativo di trovare prima o poi una parola sufficientemente intuitiva, da non richiedere più spiegazioni. Tanto varrebbe, allora, annoverare la temperatura tra i concetti primitivi, quelli per cui si rinuncia a dare una definizione, come avviene a esempio in matematica nella teoria ingenua degli insiemi, dove la nozione di insieme rimane indefinita, appellandosi appunto all'intuizione ingenua che ne può avere ognuno di noi.

Alla calibrazione della misura sui punti nodali - "0" e "100", in corrispondenza di ghiaccio e vapore - segue ora l'operazione di graduazione della scala. Dobbiamo ideare un dispositivo, un esperimento o una procedura, per i rilevare i valori intermedi della temperatura, sotto il vincolo di registrare "0" quando l'acqua ghiaccia e "100" quando evapora.

Non siamo qui per un corso accelerato di fisica sperimentale, perciò non serve proseguire, non c'è bisogno di andare oltre. Noi vogliamo parlare di qualità dei francobolli e l'esempio della temperatura serviva solo da paradigma, per illustrare i passi logici e operativi necessari per eseguire una misurazione. Primo, settare la scala di misurazione. Secondo, calibrare la scala sui punti nodali. Terzo, graduare la scala su tutti gli altri punti, sotto il vincolo di calibrazione.
 
Applicheremo ora questo procedimento alla rilevazione dalla qualità dei francobolli degli Antichi Stati.

Asta Ferrario,  14-15 dicembre 2016.
Lotto n. 803.
Aggiudicazione: € 1.159, inclusi i diritti d'asta.
Quotazione piena di catalogo: € 975.

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