EREDI DI UN REGNO
Passano i secoli, cambiano i pupi, ma il teatrino è sempre lo stesso.
Questa è la storia delle Due Sicilie, di Napoli e Sicilia, del meridione della penisola italiana: è la storia di un popolo dalle impressioni mutabili, con facilità di favella e passione per le liti, generoso e prepotente al tempo stesso, tenacemente attaccato alle proprie manie di grandezza; è una storia fatta di scelte laceranti, che obbligano a sottomettersi o a cospirare, a celare i sentimenti o a salire sui patiboli; è la storia di un Regno dove si concedono molte grazie, ma raramente si fa giustizia.
Cosa ha a che fare questa storia con il collezionismo? Tutto, direi.
Alla base del collezionismo c'è la passione per il passato, la volontà di tenere unite le esperienze del passato, di trasportare il passato nel presente, di dare un presente al passato, di rianimare il passato per vivere meglio il presente, di consegnare al passato un nuovo orizzonte, di cercare nel passato il senso dell'avvenire, di fare avantindietro nella storia a dispetto del percorso unidirezionale del tempo.
Il passato di una nazione, di un popolo, di un individuo ne rappresenta tutta la sua ricchezza, e il collezionismo è un modo originale e istruttivo per sviluppare il proprio rapporto col passato, per attribuire un senso alle cose, per renderle degne di esser perpetuate.
Cosa ha a che fare questa storia con il collezionismo? Tutto, direi.
Alla base del collezionismo c'è la passione per il passato, la volontà di tenere unite le esperienze del passato, di trasportare il passato nel presente, di dare un presente al passato, di rianimare il passato per vivere meglio il presente, di consegnare al passato un nuovo orizzonte, di cercare nel passato il senso dell'avvenire, di fare avantindietro nella storia a dispetto del percorso unidirezionale del tempo.
Il passato di una nazione, di un popolo, di un individuo ne rappresenta tutta la sua ricchezza, e il collezionismo è un modo originale e istruttivo per sviluppare il proprio rapporto col passato, per attribuire un senso alle cose, per renderle degne di esser perpetuate.
Gli oggetti della collezione sono depositari di una storia, evocativi e rappresentativi di un'assenza presente, mediatori tra il presente e l'assente, collocati fuori dallo spazio fisico e dal flusso del tempo, nell'eternità.
Gli oggetti della collezione sono semiofori, intermediari tra gli spettatori e quel mondo invisibile di cui parlano i miti, i racconti, le storie.
"Questi due quadretti raffiguranti le sale della Reggia di Napoli al tempo di Murat, appesi in casa mia,
sembrano come prolungarne magicamente l'estensione,
sembrano come prolungarne magicamente l'estensione,
sicché quelle stanze in miniatura in cui io non penetro che con la fantasia
finiscono per essere non meno reali per me delle stanze vere e proprie.
E' come se aprissi una porta segreta, nella camera dove vivo,
e m'inoltrassi in un palazzo abbandonato,
quasi in una mia seconda casa dagli ombrosi lacunari
che non echeggiano più di voci umane"
(Mario Praz)
Ripercorrere la storia - anche solo per grandi periodizzazioni, fosse pure in
modo approssimato - serve a creare l'imprescindibile sostrato
culturale per la piena comprensione del collezionismo, uno dei fenomeni più affascinanti del
pensare e dell'agire umano, un rito che racchiude pulsioni intime e immateriali, esteriori e venali, che rende tangibile il cosiddetto patrimonio culturale, altrimenti vago e sfuggente.Collezionare l'antichità significa possedere il fondamento stesso dell'attività culturale, recuperare i collegamenti - fisici e storici - che ogni oggetto può avere, se riunito ad altri oggetti riconosciuti pertinenti o assimilabili.
Il passato acquista così un valore profondo e duraturo, che spetta a noi - collezionisti - preservare, diffondere, alimentare.
Il passato acquista così un valore profondo e duraturo, che spetta a noi - collezionisti - preservare, diffondere, alimentare.
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