SCILLA E CARIDDI - Fine (?)
Fine. Perché dopo un po' bisogna pur concludere, mettere un punto, scrivere la parola "fine", anche se una fine non c'è mai.
"Scilla e Cariddi" non smetterà mai di parlare, e sarebbe meglio dire sussurrare, a chi vorrà prestar orecchio, a chi vive la propria collezione come un sentimento, una passione, un'emozione, un amore...
"Scilla e Cariddi", Tavola 44, lotto 142.
Scilla e Cariddi aprite quei cancelli.
Partendo da una punta di stivale
spuntano righe che ti possono far male,
proteggono progetti nati sulle nuvole
custoditi come sassi in dieci scatole
a metà fra il romantico e il pacato,
il bilico tra sognante ed arrabbiato.
La penna che li muove sa cantare,
piangere, ridere, volare.
Una cosa che non ho mai visto prima
altro che due versi attaccati con la rima.
Parole aggiustate con la creta
che salgono da un burrone a una cometa
di una bravura tutta artigianale
che non tace, ha imparato anche a parlare.
Restiamo qui attendendo la prossima scintilla
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