IL FASCINO DELL'EX

I due principali argini entro cui si svolge il collezionismo degli Antichi Stati sono i cataloghi di vendita del passato e le grandi collezioni storiche.

Ogni collezionista di Antichi Stati sente pressante il bisogno di una guida esperta, di una musa ispiratrice, di una collezione di riferimento che gli indichi la via.

Quando poi una collezione di riferimento smette di essere solo un semplice riferimento, quando ci entra in circolo e condiziona nel profondo la selezione degli oggetti da scegliere per noi stessi, quando forma e plasma il nostro animo come un genitore cresce e educa un figlio, quando tutto questo succede, allora quella collezione inizia a esercitare un certo fascino.

E se un giorno ci si imbatte in un oggetto che ci colpisce, ci attrae, ci ammalia - e se ci riesce è anche perché incontra una sensibilità filatelica forgiata su quella collezione - e se in più, per un favorevole accidente della storia, è guarda caso proprio uno degli oggetti appartenuti a quella collezione, allora una parte di noi - fosse anche la più infantile, ingenua, vanitosa o vanagloriosa - sarà intimamente soddisfatta.

E' il fascino dell'ex.

80 centesimi del Governo Provvisorio di Toscana.
Il più bel esemplare noto.
Ex Collezioni Caspary, "Seta" e "Luxus".

Il fascino dell'ex è il piacere sottile di possedere un oggetto che, oltre a soddisfarci per se stesso, a esser conforme al nostro stile e al nostro gusto, è anche appartenuto a uno o più grandi collezionisti del passato.

Leggete questo passaggio fulminante di Walter Benjamin:


Epoca, luogo, bottega, precedente proprietario - tutto questo il vero collezionista lo vede confluire in una magica enciclopedia. Questo è il fascino dell'ex. E' nel non identificare un francobollo con l'asettico e freddo numero di catalogo, ma nel chiamarlo col nome della persona che lo ha posseduto. Questo è il fascino dell'ex, e checché se ne dica, fidatevi, nessun collezionista di Antichi Stati ne è del tutto immune.

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