COLLEZIONARE "SICILIA" - Parte I

I Testoni sono i francobolli più belli del mondo, i più spacchiosi. Alla fine - nonostante tutte le peripezie nella loro messa a punto - la qualità e la finezza dell'incisione, l'eleganza dell'impaginazione e la brillantezza dei colori, li "staccarono" da tutte le altre emissioni.
 
Guardate gli altri francobolli con un'effige sovrana. L'Imperatore Francesco Giuseppe I, nelle cosiddette Testine del Lombardo Veneto (quale distanza, in ogni senso, dai Testoni di Sicilia!); Re Vittorio Emanuele II, nelle quattro emissioni di Sardegna (peraltro dopo la prima molto povere, sul piano artistico); o la Regina Vittoria d'Inghilterra, nel "Penny Black". Quei volti sono solo stilizzazioni, schizzi o addirittura abbozzi del profilo del monarca.
 
Il Testone racconta un'altra storia, batte un altro passo, appartiene a un'altra categoria, il Testone è un quadro, un dipinto, un ritratto, una fotografia. E poi l'annullo, unico e irripetibile, ricercato e raffinato, con una finalità mai pensata e realizzata altrove (anche di Francesco Giuseppe I si diceva che fosse disturbato dall'annillo sulla sua effige, e per questo la prima emissione del Lombardo Veneto non riporta il suo volto, ma poi deve essersene fatto una ragione, evidentemente).

Collezionare una "Sicilia" di qualità - di alta qualità - sembra il miglior tributo a un francobollo nato bello. C'è da arricriarsi a metter su pagine di Testoni coi quattro filetti di inquadratura e annulli cosiddetti "monarchici" (apposti com'era prescritto che fossero collocati) o anche "a ponte" (annullo unico e centrale su una coppia, che a volte si trova anche su esemplari sciolti verosimilmente provenienti da coppie tagliate). Cara cummari, l'ossa cu sale v'ata manciari, i cose belle sannu a taliari.


1 grano, III tavola, verde oliva chiaro, posizione 82, su frammento di assicurata.

Ma la "Sicilia" offre pure linee collezionistiche specialistiche, che originano nel tecnicismo di stampa dei francobolli (la calcografia) e nell'artigianalità della produzione dell'epoca.

La tecnica calcografia, unitamente alla attuale disponibilità di grandi blocchi, rende plattabili i francobolli di Sicilia: si può cioè risalire alla loro posizione nel foglio originario, se ne può conoscere il posto occupato nel foglio al momento della stampa. Il collezionista di "Sicilia" ha quindi la possibilità di ricostruire virtualmente l'intero foglio, accostando in sequenza, in file da 10, gli esemplari di posizione 1, 2, 3... sino alla 100. L'esercizio è divertente e sfidante, perché non c'è nulla di meccanico nel plattaggio, e per realizzarlo ci vuole parecchio studio e una pratica sul campo ancor maggiore (in rete è disponibile un applicativo per imparare a plattare il 2 grana della III tavola). E' però un'obiettivo che ne sacrifica altri, data la quantità di esemplari da rintracciare (difficile ricostruire un intero foglio di qualità) che obbliga peraltro a limitarsi ai valori più accessibili sul piano economico (provate a ricostruire la tavola del 50 grana, magari usato).

Ricostruzione completa della tavola del 10 grana.
Ritocchi nelle posizioni 1, 4, 5, 8, 9, 11, 21, 53, 58, 60, 61.

La calcografia permetteva di avere francobolli di grande nitidezza, ma esponeva le tavole a un'usura veloce. Per i tagli di uso più frequente furono perciò necessarie più tavole (due per per il ½ grano e il 5 grana, tre per l'1 grano e il 2 grana) ma soprattutto certe approssimazioni e imprecisioni nella predisposizione iniziali delle tavole, così come la loro usura, obbligarono ad aggiustamenti manuali delle incisioni, di cui si ha segno visibile nella stampa. Sono i cosiddetti ritocchi.

1 grano, I tavola, ritocco numero 7.
 
 


1 grano, I tavola, ritocco numero 16.



 1 grano, I tavola, ritocco numero 31.

Infine, come avvenne anche altrove, le artigianali procedure dell'epoca generarono una discreta varietà di sfumature di colore all'interno di uno stesso valore e alcune di esse sono particolarmente rare, soprattutto sul ½ grano.

½ grano I tavola, giallo oliva.
La tinta più rara di "Sicilia".
Il miglior esemplare noto.



½ grano I tavola, giallo arancio carico rossastro.
Una delle tinte più rare di "Sicilia".
Uno dei migliori esemplari noti.

Plattaggio, ricostruzione della tavola, ritocchi e colori sono le classiche direzioni del collezionismo di"Sicilia".

La Sicilia è un'isola circondata da un mare di magia.

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