NELLA TORRE D'AVORIO

"Vi pare che l'abbia presa troppo alta? 
 E caliamo un poco.
La palla è elastica; ma per rimbalzare bisogna che tocchi terra.
Tocchiamo terra e facciamola rinvenire alla mano"
 
Ecco, caro lettore, dietro di me la mia fatica.

Non so se ha soddisfatto il tuo desiderio. Ti ho esposto il mio punto di vista, senza intenzione di convertirti, ma solo per dirti come si poteva esser convinti. Non dico che tu debba ripetere la mia stessa strada, rifare il mio stesso percorso, ma forse ti ricorderai di esserti trovato qualche volta accanto a me, senza accorgertene. Ora lo scoprirai.

Questi post hanno statuito principi e direttive, senza affermare soluzioni. Volevano equipaggiarti di una bussola per meglio orientarti in un territorio in continua trasformazione, e non certo sostituirti con un pilota automatico, per esonerarti dalla responsabilità della guida. Forse per questo ti sembrerà che non valgano nulla, che promanino da una torre d'avorio, o forse proprio per questo gli presterai attenzione, perché avrai notato che ho cercato la conoscenza fuori dalla torre, per poter poi costruire la torre più saldamente. Chi lo sa?

Tutto questo, caro lettore incognito, irraggiungibile e imperscrutabile, te lo dico da semplice collezionista, che non è certo "impegnato" in filatelia come lo è il "pegno" presso il Monte, che se non riscattato è messo all'asta e acquistato dal miglior offerente, cosicché chi è "impegnato" non sa dove andrà a finire e sicuramente non ha libertà di scelta.

Con ciò, caro lettore, chiudo il capitolo, per il momento; pensaci sopra; chi ti ha parlato è un collezionista che ben conosce i tributi più di labbra che di testa alla qualità e alla bellezza, ben sa della naturale tendenza a preferire il proprio puzzo al buon odore degli altri, ma si è anche stancato di buscar rimproveri, senza almeno cavarsi il gusto di sostenere le proprie convinzioni.

"... ma quando picchierai la testa contro ai tuoi 'perché?',
allora ti ricorderai di me"

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