IL FUOCO FATUO DEI GRANDI MARGINI

L'ossessione per i grandi margini è la principale causa degli acquisti sbagliati, e gli acquisti sbagliati sono un veleno letale per la passione collezionistica.

La ricerca ossessiva-compulsiva dei grandi margini è tra le più gravi patologie del collezionismo degli Antichi Stati, che nel caso dei "Toscana" conosce una virulenta degenerazione: la marginite.

La marginite è l'assurda credenza che il principale problema dei francobolli di "Toscana" sia l'ampiezza dei margini. I Marzocchi - è vero - erano stipati nel foglio originario come non si vede in nessun'altra emissione degli Antichi Stati, per cui era probabile che uno o più margini saltassero, in uno o più punti, al momento della separazione; ma gli impiegati postali non avevano voglia di improvvisarsi chirurghi, e in tanti non avevano scrupoli a tagliare i francobolli ben oltre il bianco dei margini, a "sacrificare i fratelli adiacenti", diremmo oggi noi collezionisti. A ogni modo, se si parla di sciolti, sono stati i commercianti a procedere nel tempo per via chirurgica, estraendo dai multipli - coppie o strisce, meno collezionate, più difficilmente smerciabili - degli esemplari singoli ultra-marginati. Dopo aver visto Marzocchi a decine e centinaia, a pacchi interi, si realizza che di "Toscana" con grandi margini ce ne sono, se non quanti se ne desiderano, senz'altro più di quanti se ne immaginano.

Perché la marginite è tra i peggiori mali, in filatelia? Perché obnubila tutte le altre percezioni. Il fenomeno meriterebbe approfondimenti neurologici. Per chi è affetto da marginite, l'immagine si imprime sulla retina, ma poi non è processata dal cervello: quel che l'occhio vede l'intelletto non intende. Chi soffre di marginite fa dei margini il monarca di un regno che conta un solo suddito, il monarca stesso. Nemmeno a dire che si è istituita una gerarchia tra margini, annullo e freschezza, peraltro inesistente per chi capisce la qualità. Nessuna gerarchia, per quanto sia folle pensare a una gerarchia tra parametri qualitativi. I margini hanno proprio ucciso tutto il resto, contano solo loro, i margini e null'altro. La valutazione tridimensionale - margini, freschezza, annullo - è diventata unidimensionale, è stata schiacciata su un'unica variabile, i margini, i margini e ancora i margini.

C'è chi si ferma, quando tocca il fondo, e chi invece inizia a scavare. E così al peggio non c'è fine, e il peggio tocca ora gli stessi margini, quello stesso monarca che conosce solo se stesso e vuol regnare solo su se stesso. Anche a focalizzarci sui margini - anche a far passare questa aberrazione, a voler accettare questa stortura - c'è un punto nodale da metabolizzare. I "Toscana" di qualità mostrano margini chiaramente bianchi su tutti e quattro i lati. Chiaramente significa ben visibili a occhio nudo dalla normale distanza di osservazione (quella da cui leggete un libro, per capirci).

Prendiamo il primo francobollo della selezione di "Toscana", l'esemplare da 1 soldo con annullo "P.D.", che riproduco fortemente ingrandito.


Qui la marginite ha una manifestazione perniciosa. I margini si sono cannibalizati, il monarca è diventato insofferente verso se stesso, l'enormità di tre margini ha impedito di vedere il quarto. Il margine inferiore è ancora presente, ma per vederlo serve ingrandire l'immagine a dismisura, laddove a grandezza reale, da una normale distanza di osservazione, quel margine dà il mal di testa, perché non si capisce se c'è o non c'è, a volte c'è e a volte no, prima appare e poi scompare.

La qualità è fatta di simmetrie, o almeno impone la ricerca della massima simmetria possibile, e la simmetria è una cosa oggettiva. Questo soldo è manifestamente asimmetrico, sbilanciato, è tutto uno squilibrio, oltre ogni capacità di sopportazione, oltre ogni ragionevole tolleranza. Quanto cattivo gusto ci vuole, per definirlo di (alta) qualità?

I cataloghi del passato - ancora un volta - sarebbero stati un riferimento utile, per orientarsi. Questo è uno stralcio del catalogo d'asta della Collezione "Seta", che abbiamo già incontrato qui.


Li riconoscente? Il lotto n. 406 è il nostro soldo da mal di testa, con accanto il lotto n. 407, la vecchia conoscenza del soldo Caspary. Li troviamo fisicamente vicini e allineati nelle valutazioni di partenza, anzi col soldo da mal di testa in vantaggio di un gradino, per esser precisi.


E alla fine? Alla fine le aggiudicazioni hanno l'ultima parola.


Accidenti! Questo "soldo Caspary" è veramente tosto! Asfaltò quattro suoi simili nel catalogo della Caspary e ne ha fatti fuori altri tre nel catalogo "Seta". Questo soldo - e non quello con l'annullo a sbarre - è forse il vero soldo di (alta) qualità. Questo soldo - e non quello con tre margini enormi e uno sulla soglia del dolore - è forse il vero soldo di (alta) qualità. Questo era il soldo da comprare, da saper aspettare, se si voleva un soldo di (alta) qualità, per una collezione di (grande) qualità.

Ma, insomma, l'altro soldo, quello che tu chiami "da mal di testa", è pur sempre un ex Collezione "Seta" e non sei proprio tu che tanto decanti il fascino dell'ex?

Servitevi da bere e accomodatevi, che arrivo.

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