SCILLA E CARIDDI - Libertà e vincoli

"L'essenza della matematica è la libertà", diceva Georg Cantor, e ripeteva il professore di "Analisi Matematica" alla lezione delle dieci. Possiamo traslare l'idea, con naturalezza. L'essenza del collezionismo degli Antichi Stati è la libertà: tu sei libero, quando collezioni Antichi Stati, e la libertà è una cosa meravigliosa, a condizione di saperla amministrare, proprio come in matematica, la cui essenza è la libertà perché tutelata da regole ferree (come accade peraltro nella vita sociale, dove la legge è garanzia di libertà: legum servi sumus ut liberi esse possimus - siamo schiavi delle leggi, per poter esseri liberi - con le parole di Marco Tullio Cicerone).

Lo statuto della collezione preserva la tua libertà e gli statuti di tutte le collezioni di Antichi Stati condividono i primi due articoli.

Articolo 1: completezza.

Articolo 2: equilibrio

La collezione deve essere completa, è cioè richiesto almeno un rappresentante per ogni francobollo tipo, perché la ogni vera collezione ha orrore del vuoto. Tra le mie pagine - lo avrai notato - manca tra gli altri il 10 grana II tavola usato sciolto; ma il francobollo è comunque "rappresentato", a vario titolo presente.

La collezione deve essere equilibrata, non devono cioè esservi sproporzioni di un francobollo tipo rispetto a un altro, tenendo conto del loro pregio. Tra le mie pagine - avrai annotato anche questo - vi sono diversi esemplari del ½ grano II tavola sciolti usati, e vi sono anche diversi 50 grana usati sciolti, in un rapporto che ne esprime la relativa rarità.

Rifuggi dai vuoti e dagli ammassi, dai picchi e dalle valli. Non disgiungere mai la visione del singolo pezzo da quella dell'insieme in cui va a inserirsi. Lo sviluppo della collezione va perseguito in modo mirato, metodico, attivo. Le acquisizioni di oggetti analoghi o affini a quelli già posseduti devono essere motivate, le sovrapposizioni devono essere promosse intenzionalmente o evitate consapevolmente.

La mia pagina della Crocetta ti chiarirà il punto di vista.

"Scilla e Cariddi", Tavola 49: un capolavoro di collezionismo filatelico.
La pagina esprime il gioco della ripetizione del singolo pezzo, uguale e insieme diverso,
simboleggia la bellezza della diversità all'interno di un ceppo comune,
trasmette la soddisfazione propria della compresenza di uguaglianza e distinzione.

"L'essenza della matematica è la libertà", diceva Georg Cantor, e ripeteva il professore di "Analisi Matematica" al corso delle dieci, ma poi, alle due del pomeriggio, il professore di "Economia Matematica" ricordava che sono i vincoli a rendere interessante un problema e a dare consistenza alla soluzione.

Ogni problema economico - spiegava - si riduce a massimizzare un piacere o a minimizzare una pena. Questi problemi hanno senso solo in presenza di vincoli, altrimenti ammetterebbero invariabilmente due soluzioni banali: "più infinito", quando si vuol rendere massima una soddisfazione, e "zero" quando c'è da ridurre una cosa sgradita. Un problema economico è interessante tanto quanto lo sono i suoi vincoli, che devono tradurre e formalizzare aspetti significativi della realtà. Alcuni vincoli sono incomprimibili, almeno nel breve periodo, come a esempio la tecnologia produttiva; altri sono astrattamente modificabili, come quelli imposti da leggi, norme e regolamenti; vi sono poi vincoli di coerenza, di non-contraddizione sulle preferenze; e possono anche esservi vincoli etici, sebbene poco analizzati. L'analisi dei problemi economici è l'analisi dei vincoli, a stilizzare l'idea.

Possiamo anche qui traslare il ragionamento. Una collezione di francobolli è tanto più interessante quanto più significativi e sfidanti sono i vincoli a cui è stata assoggettata nella sua costruzione. I vincoli devono tradurre aspetti filatelicamente interessanti, e a te sta il compito di fissarli. C'è però un vincolo a cui non puoi sottrarti, da cui non puoi esimerti, un vincolo ineludibile e cogente: il vincolo sulla qualità.

La qualità non è una cosa che puoi scegliere di avere o non avere, in una collezione.

La qualità non è un cappello, una sciarpa o un paio di guanti, un accessorio estetico gradevole da esibire e magari anche utile in qualche senso recondito. La qualità sono i boxer e i calzini. La qualità è un vincolo implicito, che rimane nascosto come boxer e calzini, ma a cui nessun collezionista può venir meno, proprio come non c'è nessuno, per quanto rozzo e incurante di sé,  che non si premuri di cambiare ogni giorno boxer e calzini, per averli costantemente puliti.

La qualità non è la disposizione delle posate a tavola in una cena di gala, di cui al postutto uno può anche infischiarsi, tanto cosa vuoi che accada se il coltello sta a destra o a sinistra. La qualità è il "buongiorno" quando si entra a casa delle persone e il "buonasera" quando si va via. La qualità è il minimo che ci si possa aspettare da un collezionista ben educato.

Senza un vincolo sulla qualità, quel cerchio magico che è il tuo album finirà con lo smarrire la magia e dilatarsi a dismisura, ad accogliere di tutto, e non appena sarai rinsavito lo troverai irriconoscibile persino a te stesso, per quel minimo di lucidità e obiettività che avrai riacquistato.

Il processo collezionistico deve obbligatoriamente svolgersi entro precisi parametri qualitativi, che rimani libero di calibrare sul livello desiderato, ma a cui poi devi legarti le mani, una volta compiuta la scelta.

La qualità non è tutto, ma senza (un vincolo su) la qualità, tutto il resto non ha senso.

Ci sono poi collezionisti che della qualità non ne fanno un vincolo, bensì una funzione-obiettivo, da massimizzare, ma questa è un'altra storia.

"Scilla e Cariddi", Tavola 27, lotto 94.

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