INTORNO ALLA BELLEZZA - Collezione "Brigata Estense"

"La Brigata Estense fu l'unico fra gli eserciti italiani a seguire il sovrano in esilio
e lo fece esclusivamente per incondizionato amore verso il Principe,
offrendo un esempio straordinario che meravigliò anche i più accesi antiduchisti"
(Elena Bianchini Braglia)

La Collezione mostra la bellezza in filatelia; ambisce a sensibilizzare il gusto estetico del collezionista d'esperienza e a incuriosire il visitatore di passaggio; risponde all'auspicio - negli "Aforismi del dissenso", di Fausto Gianfranceschi - di "concentrare per quanto possibile intorno a me le emanazioni della bellezza del mondo che migliorano il mio umore e affinano la mia spiritualità".

La bellezza propone due paradigmi all'attenzione dello spettatore. Uno più vistoso e scintillante - fatto di bordi e angoli di foglio, di margini traboccanti -, che si impone a ogni sguardo vagante. L'altro più misurato e definito nei contorni - fatto di ordine, pulizia e contrasti cromatici - destinato agli osservatori più sensibili e raffinati. 

La bellezza purchessia caratterizza la Collezione, la distingue dalle altre, e il suo segno distintivo ne determina il contenuto culturale, in linea con l'intuizione di Giuseppe Prezzolini: "Senza ambire all'originalità assoluta e talvolta pericolosa e tragica del genio, la persona che vuol essere colta deve tendere ad avere almeno qualche reparto proprio suo, magari anche tecnicamente, che so io? un'epoca, una lingua, una materia, un personaggio, una letteratura, una raccolta o collezione, insomma qualche cosa di 'distinto' dagli altri".

La dimensione culturale è intrecciata a una finalità pedagogica. "Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà" - dice Peppino Impastato - "All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il sol fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. E' per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore".

La Collezione è limitata all'emissione ducale del 1852-54, nelle versioni cosiddette "senza punto" e "con punto" dopo le cifre. Rimangono esclusi i segnatasse per giornali. Restano fuori anche gli "errori tipografici", che pure rappresentano "i veri gioielli filatelici" (nell'opinione di Enzo Diena, segnalata da Sergio Santachiara nella prefazione al catalogo della Collezione "Ghirlandina").

L'oggetto stesso della Collezione - la bellezza - ha imposto la restrizione del perimetro: perché la bellezza si esalta nell'intimità e si diluisce nella moltitudine, e con le lucide parole di Anne Spencer Morrow Lindbergh "uno non può collezionare tutte le conchiglie belle della spiaggia; uno può collezionarne solo poche, e sono più belle se sono poche".

La Collezione non segue nessun canone espositivo tradizionale. Nessun pezzo è descritto, se non indicandone la provenienza - quando conosciuta - o il giudizio dei cultori della qualità. Qualsiasi parola avrebbe d'altra parte aggiunto ben poco alla comprensione di chi non vuole o non può capire, col rischio di togliere molto al piacere di chi ha già capito o anche solo percepito, perché la bellezza  - come la donna del Poeta - "dà per li occhi una dolcezza al core, che 'ntender non la può chi no la prova".

In maniera irrituale, infine, sono mostrati (e segnalati) anche due pezzi al momento non presenti, per far cogliere la prospettiva evolutiva di una collezione fondata sulla bellezza e, incidentalmente, per manifestare la disponibilità del collezionista al loro acquisto.

"Provvisto di connotati così vari e complessi,
di una carica semantica talmente ampia e di radici storiche e figurative tanto profonde e articolate,
il francobollo può anche venir considerato e giudicato sotto il semplice profilo estetico,
alla stregua cioè di un'incisione o di una stampa più o meno d'arte"
(Federico Zeri)

"SENZA PUNTO"

5 centesimi verde


 
 
 Ex Collezione "Pedemonte".
  Ex Collezione Orlandi (Medaglia Oro Grande, Saluzzo 1997).
Riprodotto a pagina 65 del volume "Modena 1852-2002 - 150° anniversario dei francobolli estensi".



10 centesimi rosa





firmato per esteso Giulio Bolaffi
(il migliore noto). 



15 centesimi giallo




Ex Collezione "Ghirlandina".









25 centesimi camoscio

40 centesimi celeste




 
Ex Collezione Caspary.



Provenienza: Renato Mondolfo,
cataloghi n. 9 (1967), 10 (1968) e 11 (1969).



Attualmente non presente in collezione - Avaiable for purchase.



40 centesimi azzurro scuro

Ex Collezione "Luxus",
descritto come "truly a 'one in a million' example".



Ex Collezione Provera.



"... per la sua eccezionale bellezza.
E' uno dei migliori esemplari che conosco"
(Giulio Bolaffi)


Riprodotto a pagina 77 del volume "Modena 1852-2002 - 150° anniversario dei francobolli estensi".

"CON PUNTO"

5 centesimi verde







Ex Collezione "Ghirlandina".


Ex Collezione "Pedemonte". 
Riprodotto a pagina 77 del volume "Modena 1852-2002 - 150° anniversario dei francobolli estensi".



Ex Collezione "Pedemonte".
Ex Collezione Serra.
Riprodotto a pagina 77 del volume "Modena 1852-2002 - 150° anniversario dei francobolli estensi".



5 centesimi verde oliva


Ex Collezione "Ghirlandina"
 
 
 

 
 

10 centesimi rosa

Ex Collezione Orlandi (Medaglia Oro Grande, Saluzzo 1997)
Riprodotto a pagina 83 del volume "Modena 1852-2002 - 150° anniversario dei francobolli estensi".



Attualmente non presente in collezione - Avaiable for purchase.


40 centesimi azzurro scuro

Ex Collezione "Pedemonte".
Ex Collezione "Luxus".


1 lira bianco

Ex Collezione "Luxus". 



Archivio Vito Viti.
Ex Collezione "Pedemonte"
Riprodotto a pagina 29 del volume "Capolavori filatelici della Collezione Pedemonte".

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